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Fallacia del Blocco Vuoto

Esiste una teoria secondo la quale minare blocchi vuoti rappresenti un attacco. Tra le ipotesi, la teoria non richiede che i blocchi siano minati su un ramo debole nel tentativo di permettere la doppia spesa e non specifica quale persona venga attaccata.

Si prendano in considerazione i seguenti punti:

  • Il termine "attacco" implica il furto. Il whitepaper di Bitcoin, ad esempio, utilizza il termine solamente per descrivere i tentativi di doppia spesa.
  • Una ricompensa di un blocco è costituita dalle commissioni per le transazioni e da un sussidio per il blocco. Il miner che rinuncia alle commissioni delle transazioni non includendole in un blocco non è remunerato da esse.
  • L'hash power del miner contribuisce in maniera proporzionale alla sicurezza del network. Il sussidio rappresenta la compensazione per la sicurezza durante la fase inflazionaria. Lo scopo dell'inflazione è quello di distribuire razionalmente le unità. La distribuzione razionale è scambiata specificamente in cambio di hash power, non al fine di includere transazioni.
  • La conferma di transazioni non è garantita. Le commissioni sono l'incentivo per la conferma. La mancanza di conferme implica in maniera obiettiva l'insufficienza delle commissioni.
  • I blocchi vuoti sono totalmente compatibili con le regole del consenso e non possono essere ragionevolmente impediti da una nuova regola.

Inoltre, se il 10% dell'hash power mina blocchi vuoti, le conferme richiederanno in media il 10% in più del tempo. Tuttavia, se un miner rimuove il 10% dell'hash power totale, le conferme richiederanno sempre in media il 10% in più del tempo, fino al successivo aggiustamento della difficoltà. Minare un blocco vuoto è quindi indistinguibile dal non minare affatto.

Risulta utile investigare l'origine della fallacia. A causa della Proprietà del Gioco a Somma Zero si potrebbe teoricamente assumere che minare un blocco vuoto "slealmente" possa togliere la possibilità di confermare le transazioni.

Un miner impegna del capitale per minare, producendo, in ritorno, dell'hash power. Mettendo da parte gli effetti del raggruppamento, il miner viene sovvenzionato in proporzione all'hash power prodotto. Senza questo lavoro altri miner produrrebbero lo stesso numero medio di blocchi ad una difficoltà proporzionalmente minore. In altre parole, gli attacchi reali sarebbero proporzionalmente meno costosi. Così, nonostante il miner non venga remunerato per includere transazioni, egli sta rendendo sicure le transazioni precedentemente confermate.

Poiché il costo marginale di includere una transazione è al di sotto dei livelli medi delle commissioni, il miner che mina un blocco vuoto sta subendo un costo opportunità. Tale costo rappresenta il livello al quale il miner sta sussidiando la sicurezza della catena. Nonostante questo comportamento sembri economicamente irrazionale nel limitato contesto della moneta, esso può considerarsi razionale a causa del costo opportunità insito nell'aspettare a minare su un blocco candidato non vuoto in seguito ad un annuncio. Nella misura in cui questa azione riduca i costi del miner, minare blocchi vuoti non può avere impatto né sulle commissioni né sul tasso di conferma. La teoria è quindi invalida.

Nonostante un certo miner possa considerare vantaggioso minare blocchi vuoti, qualsiasi altra persona ha il potere di fare altrimenti. È la facoltà di esercitare questa opportunità improntata alla competitività e al fine personale a rendere sicura la moneta nei confronti degli attacchi reali.


Titolo originale: Empty Block Fallacy

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